”Che cosa c’è stato, fra loro due? Niente? Chissà. Certo è che, quasi presaga della prossima morte, sua e di tutti i suoi, Micòl ripeteva di continuo anche a Malnate che a lei, del suo futuro democratico e sociale, non gliene importava nulla, che il suo futuro, in sé, lei lo abborriva, ad esso preferendo di gran lunga “le vierge, le vivace et le bel aujourd’hui”, e il passato, ancora di più, il caro, il dolce, il pio passato..” (Giorgio Bassani, Il Giardino dei Finzi-Contini, cap.III,5) – Premio David di Donatello 1971 per il miglior film- Nastro d’Argento 1971 per il migliore attore non protagonista a Romolo Valli- Orso d’Oro al 21 Festival di Berlino 1971- Premio Oscar 1972 per il miglior film stranieroIL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI (Italia, 1970)Regia di Vittorio De SicaGenere: drammatico durata: 94’; coloreLingua: italiano con sottotitoli in italiano e serboCon: Helmut Berger, Lino Capolicchio, Dominique Sanda, Fabio Testi, Romolo Valli Il film si ispira al romanzo “Il Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani che racconta una storia d’amore impossibile fra un giovane della buona borghesia ferrarese e Micol Finzi -Contini, una ragazza ricca, sofisticata e imprevedibile. I due appartengono alla comunità israelitica della città, fiorente fino al 1938, anno in cui furono promulgate le leggi razziali che di colpo esclusero gli Ebrei italiani dalla vita civile. Anche per il protagonista, per Micol, per le loro famiglie e gli amici, l’esclusione dal resto della società in cui erano vissuti fino ad allora perfettamente integrati, è un’umiliazione incomprensibile a cui reagiscono con un volontario isolamento, dietro le mura protettive che circondano il giardino della famiglia Finzi-Contini.Mentre la situazione politica italiana e internazionale si deteriora sempre di più – a causa dei patti politici tra Mussolini e Hitler – e la prospettiva di un conflitto appare inevitabile, i giovani frequentatori del giardino cercano di afferrare quanto più possono dal presente: ascoltano musica jazz, giocano a tennis, si innamorano,si laureano, pur con la consapevolezza che il futuro, per loro, è soltanto un’illusoria ipotesi.
*
Dopo il grande successo di pubblico e di critica del romanzo, nel 1970, Giorgio Bassani collabora con il regista Vittoria De Sica per la realizzazione della versione cinematografica de “Iil Giardino dei Finzi-Contini”. Prende poi le distanze dal progetto, non approvando la rappresentazione troppo esplicita del rapporto sentimentale fra la protagonista, Micol, ed uno dei suoi amici, il giovane milanese Giampiero Malnate.Il film, malgrado le riserve dello scrittore, riscuote un enorme successo di pubblico e di critica, ottenendo persino il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1972. In effetti, gli attori scelti da De Sica si calano magistralmente nei personaggi bassaniani, soprattutto i giovani Lino Capolicchio, Dominique Sanda e Fabio Testi, destinati a una lunga e fortunata carriera cinematografica, e un consumato attore di teatro come Romolo Valli, nei panni del padre del protagonista, un borghese smarrito dal crollo improvviso del suo mondo sicuro e destinato, come gli altolocati Finzi-Contini, alla deportazione.Il giardino dei Finzi-Contini si rivela, dunque, un rifugio precario, incerto, per tutti coloro che avevano creduto di potersi riparare da una realtà ostile. A loro è destinato un altro giardino, il Gan Eden rievocato nello struggente canto liturgico “El Mole Rachamim” ( Dio di Misericordia) che accompagna i titoli di coda , mentre scorrono le immagini dei giovani protagonisti del film, colti nei momenti felici della loro breve esistenza.