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Il grande cinema internazionale alla Cineteca JugoslavaAMARCORD (Italia, 1973)

AMARCORD (Italia, 1973)regia di Federico FelliniGenere: commedia; durata: 127’; coloreLingua: italiano con sottotitoli in serboCon: Armando Brancia,Ciccio Ingrassia,  Pupella Maggio,Citto Maselli, Magali Noel, Nando Orfei, Lino Patruno, Josiane Tanzilli, Alvaro Vitali, Bruno Zanin- Miglior film e miglior regista al Premio David di Donatello 1974 – Miglior regista, migliore sceneggiatura ai Nastri d’Argento 1974-Miglior film e miglior regia ai Premi del Circolo dei Critici cinematografici di New York 1974- Miglior film al Globo d’Oro 1975 -Miglior film al Premio dell’Associazione Francese di Critica Cinematografica 1975  -Miglior film straniero ai Premi Oscar 1975Una ricca selezione dei film più significativi ed interessanti della cinematorafia europea e statunitense , realizzati fra il 1963 e il 1988, costituisce il programma di proiezioni della Cineteca Jugoslava di Belgrado per il mese di marzo. Accanto a opere di forte impegno politico e sociale, come “Taxi Driver” di Martin Scorsese , “La conversazione” di Francis Ford Coppola o “If…” di Lindsay Anderson, saranno presentati film che hanno fatto la storia del cinema moderno, da “Easy Rider” di Dennis Hopper ad ” Arancia meccanica” di Stanley:Kubrick, a “Cabaret” di Bob Fosse, a“Blade Runner” di Ridley Scott.

L’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado partecipa a questa rassegna promuovendo e sostenendo la presentazione di “Amarcord” di Federico Fellini, Premio Oscar 1975 , uno dei capolavori del grande Maestro più amati dal pubblico di tutto il mondo e maggiormente apprezzati dalla critica.


I numerosi elementi autobiografici che Federico Fellini aveva inserito in molti dei suoi film precedenti, da “I vitelloni” a “La dolce vita” e “Otto e mezzo” vengono riuniti dal regista riminese in modo da formare la cronaca di un anno nella vita del  giovane liceale Titta,  della sua famiglia e degli altri abitanti del Borgo, una cittadina sulla costa adriatica, facilmente identificabile con Rimini.Le varie vicende si svolgono nell’arco di tempo che va dalla primavera del  1932 alla successiva primavera del 1933. I numerosi personaggi che percorrono le vie del centro e affollano i locali e le spiagge del  Borgo sono i tipici rappresentanti di un’Italia provinciale,  che vive sicura nell’ambito protettivo dei propri rituali e dell’adesione incondizionata e fiduciosa ai poteri forti, garanti della pace sociale.“Amarcord” si apre con la celebrazione di un rito antichissimo, il falò in cui si getta un pupazzo raffigurante l’inverrno, e si chiude con la festa per il matrimonio della Gradisca, la donna più desiderata e sognata dai suoi concittadini,che sposa un carabiniere, abbandonando ogni velleità trasgressiva e conformandosi alle regole sociali. Fra questi due avvenimenti si svolgono piccoli e grandi fatti, dal passaggio del transatlantico Rex, simbolo luminoso di tante speranze e del sogno di grandezza dell’Italia fascista al passaggio della corsa autmobilistica delle Mille Miglia, l’evento sportivo per eccellenza di quegli anni. Gli adolescenti trascorrono le loro giornate fra scuola , famiglia e scorribande varie, sognando i primi amori, annoiandosi alle lezioni di professori surreali nelle loro manie, spiando gli adulti che frequentano il Grand Hotel.


Federico Fellini, come già aveva fatto ne “La dolce vita”, realizza un film privo di una vera trama, ma collega fra loro tanti episodi, alcuni indimenticabili per la loro intensa poeticità, che formano la storia di un piccolo mondo ricordato con affettuosa nostalgia e ritratto con i colori non sempre veritieri del rimpianto.Il titolo ,che in dialetto romagnolo significa “Mi ricordo”,grazie all’enorme popolarità del film, è entrato come neologismo nella lingua italiana, a indicare una rievocazione in chiave nostalgica.E  questo è , forse,un altro dei regali del genio poetico e visionario di Fellini.

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