Serata inaugurale
LESKOVAC (Serbia centrale)
ARCHIVI DI PIETRA.GRAFFITISMO PASTORALE IN VAL DI FIEMME (Italia, 2013) Regia di PAOLO COVAGenere: documentario; Durata: 20’Lingua: italiano, con sottotitoli in serbo; colore Il Monte Cornòn domina con la sua possente mole la Val di Fiemme, nel Trentino. Lungo i suoi spalti di roccia biancastra, che separano le praterie di alta quota dai pascoli sottostanti, i pastori di quella zona hanno lasciato per secoli molte tracce indelebili della loro presenza. Infatti, usando l’ocra rossa, una pietra tenera che si trova facilmente in molte zone del Monte Cornòn, questi uomini hanno inciso graffiti sulla roccia, riprendendo una pratica antichissima, diffusa fin dalla Preistoria.Nelle scritte più antiche fino ad ora analizzate, che risalgono al Seicento e Settecento, prevalgono le sigle del nome e del cognome del pastore, le raffigurazioni della sua casa, i simboli sacri e i conteggi dei capi di bestiame. Lo spazio usato per la scrittura è spesso delimitato da una piccola cornice, sormontata da una croce. Dall’Ottocento in poi i testi sono più complessi, anche in seguito a una sempre più diffusa alfabetizzazione, che permette ai pastori di redigere una sorta di diario in cui non solo annotano i piccoli eventi legati al loro lavoro, ma esprimono anche i propri particolari stati d’animo.L’analisi attenta delle rocce del Monte Cornòn, veri e propri archivi di pietra, permette di ricostruire il mondo sociale dei pastori, basato sul millenario sfruttamento delle risorse dell’ambiente montano alpino. La pastorizia, d’altro canto, è strettamente collegata con le altre attività economiche con le quali forma un sistema produttivo coerente: l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, la produzione alimentare dei derivati del latte, lo sfruttamento del bosco per il legname, la caccia, la produzione di strumenti da lavoro e di strumenti musicali.Le scritte calano vistosamente nella seconda metà del ‘900, in concomitanza con i profondi cambiamenti provocati dal boom industriale degli anni Cinquanta e dall’avvento del turismo di massa. Nella Val di Fiemme, come in molte altre zone del Trentino, la società montanara tradizionale si trasforma. Non solo perde la sua caratteristica identità, ma abbandona gli usi, le tradizioni e le credenze di un tempo. Il suo rapporto con il tempo e con le stagioni cambia radicalmente, così come cambia la visione del mondo delle comunità alpine. E nessuno più affida la memoria della propria esistenza agli archivi di pietra…