Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione EuropeaPISA
IV Convegno internazionale sul tema:“Il patrimonio pittorico delle cattedrali europee”Interventi di: ANIKA SKOVRAN, storica dell’arte,già Sovrintendente ai monumenti artistici della ex Jugoslavia e Conservatore della Galleria degli Affreschi del Museo Nazionale di Belgrado;esperto UNESCO e collaboratore ICCROM per il restauro degli affreschi murali;MAJA SKOVRAN, autrice e regista della RTS/Radio Televisione della Serbia, redattrice del programma culturale Metropolis. Nella seconda giornata del IV Convegno internazionale dedicato al patrimonio pittorico delle Cattedrali europee, organizzato a Pisa dall’Opera della Primaziale Pisana, avranno luogo gli interventi, sostenuti dall’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado, della Prof.Anika Skovran, storica dell’arte, esperto UNESCO e collaboratore ICCROM per gli affreschi murali, e della Dott. Maja Skovran, autrice e regista televisiva della RTS/Radio Televisione della Serbia. Le due esperte tratteranno e illustreranno, con una sintesi di documentari prodotti dalla televisione RTS, le tematiche della tutela e della conservazione del patrimonio artistico e culturale degli affreschi murali delle chiese e dei monasteri della Regione dei Balcani occidentali. Una particolare attenzione verrà riservata all’antica pittura murale e agli affreschi medievali rinvenibili sulle pareti delle chiese e dei monasteri del Montenegro, della Serbia e della Macedonia.Questi capolavori sono nati dall’incontro e dalla reciproca influenza fra la cultura europea occidentale e quella orientale, a cavallo tra l’antichità romana –presente in tutto l’entroterra balcanico, da Naissus (Niš), la città natale dell’imperatore Costantino il Grande, a Singidunum (Belgrado), a Viminacium (Braničevo), a Ulpiana (Lipljan) — e Bisanzio, la cui impronta resta tuttavia dominante. La pittura murale serba ha conosciuto il suo periodo di maggior creatività e ricchezza artistica nel periodo che va dal XII al XV secolo. Si citano ad esempio gli affreschi dei monasteri di Studenica, di Mileševa, di Sopoćani, di Gračanica, di Dečani. Fondamentale fu poi l’influenza dell’Umanesimo e del Rinascimento italiano, nei secoli XIV e XV, per il momento di massimo splendore della pittura murale delle chiese e dei monasteri dell’intera Regione dei Balcani occidentali.Infatti, a partire dal XIV secolo, le relazioni diplomatiche, commerciali e culturali di questa regione con l’Italia, e più precisamente con le corti rinascimentali italiane, si intensificarono, grazie ai numerosi contatti stabiliti tramite i porti del basso Adriatico, in particolare Ragusa (Dubrovnik) e Cattaro (Kotor), diventati importanti porti del Regno di Serbia di Stefan Dušan (1331-1355) e teste di ponte della Chiesa latina nei Balcani. L’Umanesimo e il Rinascimento ebbero un grande impatto sugli intellettuali e gli artisti di Ragusa, l’attuale Dubrovnik, e numerosi sono stati i contatti culturali e artistici fra la Repubblica Ragusea e “lo Stato medievale serbo” nel Trecento e nel Quattrocento.I successivi secoli XV e XVII, ancorché segnati dall’inizio del declino, che coincide con la sconfitta dell’esercito serbo da parte delle armate ottomane nella battaglia di Kosovo Polje del 1389, videro la creazione di capolavori artistici notevoli, nei monasteri e nelle chiese della Serbia, del Kosovo, del Montenegro, della Macedonia e, soprattutto in Vojvodina e in Dalmazia.
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Nell’intervento, saranno menzionate alcune esperienze dirette concernenti lo studio dei processi di conservazione e di restauro degli affreschi murali, comprese le misure più estreme, come ad esempio la rimozione degli affreschi del monastero di Piva in Montenegro, quando l’intero complesso monasteriale con una superficie affrescata di 1260 m2, fu delocalizzato e trasportato, per la sua conservazione, in un’altra località. Gli affreschi furono ricollocati sulle pareti originali della chiesa a tre navate, trasformando in realtà l’immagine metaforica della chiesa che era stata distrutta.Com’è testimoniato non solo dalla rappresentazione iconografica del vasto sapere teologico del periodo, ma anche dall’uso sapiente di tecniche efficaci, molti affreschi si sono potuti conservare fino ai nostri giorni. In molti casi però, per sfavorevoli condizioni climatiche, per incuria (ad esempio, la Chiesa di Sopocani e il Monastero di Piva sono rimasti a lungo privi del tetto) o per voluta distruzione, molti capolavori sono andati perduti o sono stati irrimediabilmente danneggiati.L’annessione dei territori serbi all’impero ottomano avvenne nel 1459, con la caduta del bastione di Smederevo. A seguito della conquista ottomana, molte chiese e numerosi monasteri, riccamente adornati com’è rilevabile dalle fonti storiche, vennero distrutti o trasformati in moschee.Anche la prestigiosa Basilica di Santa Sofia a Ohrid (Macedonia) è stata trasformata in moschea, come la basilica omonima di Costantinopoli (Turchia) e la Cattedrale della Madonna Ljeviska di Prizren (Kosovo). Sempre in questa città, anche la stupenda Chiesa dei Santi Arcangeli, impreziosita da pavimenti a mosaico come alcune basiliche italiane e antico luogo di sepoltura del Re serbo Stefan Dušan, è stata trasformata nella “Moschea di Sinan Pascià”.Della “Cattedrale di Belgrado” non è rimasta traccia alcuna, ma di recente, sulla collina del Kalemegdan, è stato rinvenuto un frammento di incisione su pietra relativo a questo importante monumento del passato. Sarà necessario promuovere un articolato e approfondito progetto scientifico di studi, ricerche e scavi.
* * *PROGRAMMA DELLA GIORNATA sabato 18 ottobre 2014mattino: 09.30 – Dibattito sul ruolo degli Istituti per il Restauro e la Conservazione: GISELLA CAPPONI, Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro MARCO CIATTI, Opificio delle Pietre Dure
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10.15-13.30– Presentazione delle tecniche di restauro degli affreschi del Camposanto di Pisa e visita del cantierepomeriggio: 14.30 Presentazione e discussione dei casi di studio: MIREIA MESTRE CAMPA’, Museo Nazionale d’Arte della Catalogna ANIKA SKOVRAN e MAJA SKOVRAN, Museo Nazionale di Belgrado e Radio Televisione della Serbia ANDREW ARROL e JULIAN LIMENTANI, Associazione Architetti Cattedrali, Cattedrale di Peterborough MICHAEL HAUCK, Associazione europea di costruttori di cattedrali, Il Duomo di Colonia