Nell’ambito della II edizione del Belgrade Photo Month, festival di fotografia che avrà luogo dal 30 marzo al 30 aprile prossimi in vari spazi della città di Belgrado, l’Istituto Italiano di Cultura presenta la mostra fotografica “H. said he loved us” di Tommaso Tanini, a cura di Discipula. La curatrice della mostra è Natasha Christia.
Risultato di tre anni di viaggi e ricerche in Germania, “H. said he loved us” parte dallo studio della Stasi, Ministero per la Sicurezza di Stato nell’ex Germania Est, per esplorare in chiave più universale le condizioni di ansia e tensione causate da una vita contraddistinta da costante sospetto e diffidenza. Le immagini descrivono un mondo privo di nomi e riferimenti precisi, la loro natura rivela una profonda qualità psicologica. Anonimi scorci e dettagli di paesaggio urbano emanano una quiete sinistra da cui emergono le storie di cinque vittime della Stasi, presentate attraverso una combinazione di ritratti, documenti originali, note ed immagini trovate.
Diplomato in fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, Tommaso Tanini (1979) vive e lavora a Milano. Nel 2013, insieme a M.F.G. Paltrinieri e Mirko Smerdel, fonda Discipula, una piattaforma di ricerca collaborativa che opera nel campo della fotografia e della cultura visuale investigando la produzione, l’uso e il consumo di immagini nonché l’interrelazione tra fatto e finzione nel processo di costruzione di significato. Con “H. said he loved us” Tommaso Tanini ha vinto il premio Marco Pesaresi per la Fotografia Contemporanea (2014), il premio Marco Bastianelli per il miglior libro autoprodotto di autore italiano (2015) e il premio Le Prix du Livre de Les Rencontres d’Arles (2015).
La mostra “H. said he loved us” sarà inaugurata martedì 4 aprile alle ore 18.30 e rimarrà aperta sino al 20 aprile. Sarà visitabile dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 10.00 alle 15.00.
Per maggiori informazioni sul Belgrade Photo Month:
http://www.belgradephotomonth.org/