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LA LINGUA ITALIANA STRUMENTO DI DIALOGO TRA LE DUE SPONDE DELL’ADRIATICO

BELGRADOMaggio, mese delle culture dei Popoli d’Europa

Incontro con NIKOLA P.SAVIC,autore del romanzo in lingua italiana “VITA MIGLIORE” (Ed.Bompiani, 2014) vincitore del programma “Masterpiece 2014” di RAI TRE


La ricchezza culturale non deriva dalla purezza, ma dalla mescolanza” (Jacques Le Goff)


Nel panorama letterario italiano contemporaneo la presenza di scrittori di diversa provenienza nazionale che hanno scelto di vivere in Italia e di scrivere in italiano è ormai una realtà consolidata, accolta dal pubblico e dalla critica con particolare interesse e attenzione. Dall’albanese Ornela Vorpsi all’algerino Amara Lakhous, al senegalese Pap Khouma, i numerosi esponenti della cosiddetta “letteratura migrante” hanno raccontato ai lettori italiani le proprie esperienze in un Paese non sempre facile. Hanno altresì denunciato situazioni di intolleranza, hanno cercato di far conoscere la propria terra d’origine. Per questi scrittori, la lingua italiana è non solo uno strumento di comunicazione, ma anche un mezzo per dimostrare la propria volontà di partecipare costruttivamente alla vita sociale e culturale del loro Paese d’adozione, senza per questo rinnegare le proprie radici.


Questo è anche il caso di Nikola P.Savic, originario di Belgrado,ma residente in provincia di Venezia dal 1989 e conosciuto per essere il vincitore del programma “Masterpiece” di Rai Tre, una competizione letteraria per scrittori esordienti.Il suo romanzo,“Vita migliore”, si è imposto su tutte le altre opere in gara e ha riscosso l’ammirazione della giuria, composta dagli scrittori Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e da Elisabetta Sgarbi. Particolarmente interessante è la scelta del giovane scrittore di esprimersi in un italiano in cui irrompono a tratti elementi linguistici della parlata veneta e  strutture espressive proprie del serbo, sua lingua madre. E’ la storia, dai tratti fortemente autobiografici, di un adolescente serbo, della  sua famiglia e dei suoi amici, che vivono nel quartiere 62 di Novi Beograd, negli anni che precedono la drammatica dissoluzione della Jugoslavia. In questo romanzo di formazionei viene descritta la crescita difficile di una generazione alla scoperta dell’amicizia e dell’amore, ma anche dei conflitti religiosi e interetnici, ben più gravi e pericolosi dei contrasti fra le bande giovanili dei vari quartieri.L’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado e il Dipartimento di Lingua e Letteratura italiana della Facoltà di Filologia dell’ Università di Belgrado, organizzano un incontro con Nikola P. Savic, che presenterà il suo romanzo e parlerà della sua singolare esperienza letteraria agli studenti e ai docenti del Dipartimento, agli studiosi e agli appassionati della lingua e della cultuira italiana.


PROGRAMMA


ore 12.00


Saluto e introduzione-Snezana Milinkovic, Direttore del Dipartimento di Lingua e Letteratura italiana-Sira Miori, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado e Coordinatore d’Area


ore 12.15


Intervento dell’Ambasciatore d’Italia, Giuseppe Manzo


ore 12.30


Incontro con Nikola P.Savic


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