Anteprima mondiale del filmIngresso libero fino a esaurimento dei posti
Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione EuropeaBELGRADO
“Dobbiamo uscire dall’indifferenza, dal torpore che ci avvilisce, e capire che la guerra si combatte dentro di noi, contro le nostre omissioni quotidiane” (Ermanno Olmi)
TORNERANNO I PRATI Regia di ERMANNO OLMI Genere: drammatico; durata: 80’; colore; Lingua: italiano; Con: Camillo Grassi, Claudio Santamaria, Niccolò Senni, Alessandro Sperduti, Niccolò Tredese “Dopo una disfatta, i superstiti tornano a casa loro e, dopo un po’ tornerà l’erba sui prati” (dal film “Torneranno i prati”) Martedì 4 novembre 2014 si commemora in tutta Italia l’anniversario dell’Armistizio firmato il 4 novembre 1918, che segnò la fine della Prima Guerra Mondiale per il nostro Paese.
Per celebrare questo importante evento storico, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica Italiana, con la collaborazione di RAI Cinema, hanno promosso la proiezione, in anteprima mondiale, del film “Torneranno i prati” del grande regista Ermanno Olmi, che racconta la tragica storia di un gruppo di soldati, nella notte fra il 23 e il 24 ottobre 1917, alla vigilia della disfatta dell’esercito italiano a Caporetto.
L’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado presenterà questa significativa opera cinematografica nella grande sala della rinnovata Cineteca Jugoslava di Belgrado, in contemporanea – in altri cento Paesi- con le Istituzioni culturali italiane all’estero e con il Ministero italiano della Difesa, che organizzerà una proiezione speciale per i contingenti di pace italiani in varie parti del mondo.
Ermanno Olmi ha dichiarato in diverse interviste di aver voluto realizzare un film che servisse a comprendere e a non dimenticare gli orrori della Grande Guerra, al fine di conoscere la Storia, al di là delle versioni ufficiali.
Per raccontare la notte fatale di tredici soldati a cui è stato ordinato di lasciare il loro avamposto e di trovare una postazione più conveniente per spiare la trincea nemica, Olmi ha riletto i libri di scrittori che hanno partecipato al conflitto, come Carlo Emilio Gadda, Emilio Lussu, Mario Rigoni Stern, ma si è basato soprattutto sui racconti e sulle memorie di anonimi protagonisti di quei drammatici eventi, perchè, sostiene il regista,”..la storia ufficiale la scrivono gli intellettuali, quella reale chi non ha parola”.
Per la realizzazione di questo film, Ermanno Olmi è stato impegnato per otto settimane di riprese sull’Altopiano di Asiago, negli stessi luoghi che sono stati testimoni delle fatiche, delle sofferenze, delle lacerazioni e dei drammi patiti dai soldati che hanno combattuto la Grande Guerra. Nel film è stata ricostruita la trincea – set principale dell’opera di Olmi – gli interni, con i camminamenti, il dormitorio, il bunker del capitano in località Val Giardini a 1.100 metri di altitudine e gli esterni nella Val Formica a 1.800 metri.
All’interno della struttura unitaria del racconto, il film procede per accadimenti che hanno protagonisti diversi a seconda del rilievo che la situazione richiede. E quindi appariranno personaggi di varie età e di diverse regioni d’Italia, interpretati da attori noti, tra cui Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti, e da attori alla loro prima esperienza. Ma l’elemento significativo e irrinunciabile è dato dal rapporto conflittuale fra gli ufficiali e i soldati semplici, che la guerra costringe alla convivenza quotidiana e all’ uguaglianza di fronte alla morte.
Il ritorno dei prati, che ricopriranno a primavera i luoghi delle trincee, è un’immagine di speranza, che non fa però dimenticare il pericolo che si ripetano, in misura più devastante, gli orrori di quella guerra combattuta un secolo fa.
Il film è presentato in lingua originale italiana, con sottotitoli in lingua serba.