seconda proiezione
BELGRADO
BOCCACCIO ’70 (1962)
Film a episodi:
Renzo e Luciana
regia di Mario Monicelli
dal racconto “L’avventura di due sposi’ di Italo Calvino
con :Germano Gilioli e Marisa Solinas
Le tentazioni del dottor Antonio
regia di Federico Fellini
con :Peppino De Filippo,Anita Ekberg, Giacomo Furia, Giuliano Gemma
Il lavoro
regia di Luchino Visconti
basato sulle novelle“ Sul bordo del letto” di Guy de Maupassant e “La signorina Elsa” di Arthur Schnizler
con: Tomas Milian, Romy Schneider,Paolo Stoppa, Romolo Valli
La riffa
regia di Vittorio De Sica
con: Luigi Giuliani, Sophia Loren, Alfio Vita
Genere: commedia; durata: 208’; colore;
Lingua: italiano con sottotitoli in serbo;
Quattro episodi per una possibile riscrittura cinematografica del “Decameron” di Giovanni Boccaccio, rivisto e corretto alla luce dei cambiamenti sociali e culturali dell’Italia del boom economico, ottimista e proiettata verso un futuro di sicuro benessere.
Il primo episodio, dal titolo vagamente manzoniano, viene diretto da Mario Monicelli, che si avvale di due sceneggiatori d’eccezione, gli scrittori Giovanni Arpino e Italo Calvino, autore quest’ultimo del racconto da cui è tratto il film. E’ la storia di due giovani sposi che devono tenere nascosto il loro matrimonio nell’azienda dove lavorano e non trovano nemmeno un attimo di intimità nell’appartamento che condividono con il resto della loro rumorosa famiglia.
Federico Fellini,Ennio Flaiano e Tullio Pinelli sono gli autori delle “Tentazioni del dottor Antonio”, satira feroce e allucinata del moralismo più retrivo, incarnato da un Peppino De Filippo, magistrale nella sua interpretazione di un ometto represso e ossessionato da un manifesto pubblicitario in cui campeggia la maestosa bellezza di Anita Ekberg.
L’aristocratico Luchino Visconti si ispira a un racconto di Guy de Maupassant e a una novella di Arthur Schnizler per un ritratto al vetriolo della sua classe sociale, oziosa ed amorale , mentre Vittorio De Sica si affida alla solare umanità di Sophia Loren, una prosperosa giostraia che organizza una riffa singolare e si ritrova divisa fra amore e dovere.
“Boccaccio 70”, che rientra nel filone dei film a episodi, molto in voga negli anni Sessanta, spicca in questo tipo di produzione per l’intelligenza dell’analisi sociale e per la consapevole attenzione rivolta ai cambiamenti in atto in una società di cui si ride o si sorride, ma sempre con elegante ironia.