SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI (Italia, 2010)Regia di SAVERIO COSTANZOdal romanzo “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano Genere: drammatico; durata: 118’; colore Lingua: italiano con sottotitoli in serbo Con: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Isabella Rossellini, Filippo Timi – Premio Pasinetti per la migliore attrice: Alba RohrwacherMostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2010 – Premio per la migliore attrice: Alba Rohrwacher ai Nastri d’Argento 2011 – Premio per la migliore attrice: Alba Rohrwacher ai Ciak d’Oro 2011 – Premio per la miglior fotografia ai Globi d’oro 2011Il romanzo “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano è stato il fenomeno letterario italiano del 2008. Opera d’esordio del giovane scrittore torinese, il romanzo affronta un tema universale: la quasi impossibilità di stringere relazioni vere fra le persone. E proprio qui sta il segreto del successo internazionale di un libro tradotto in molte lingue. Il film, realizzato nel 2010 dal regista Saverio Costanzo e dallo stesso Paolo Giordano che ne ha curato la sceneggiatura, ha avuto un grande seguito di critica e di pubblico. La storia di Mattia e di Alice, del loro non rapporto, si snoda nell’arco di vari decenni fino ad una conclusione che forse è invece un diverso inizio per entrambi. Con questo film Saverio Costanzo conferma la sua originale maniera di fare cinema, che consiste nell’inventare ogni volta uno stile nuovo che si deve adattare alla storia da lui raccontata. Infatti, nessuno dei suoi film è simile all’altro nelle modalità di ripresa e nel linguaggio cinematografico adottato dal regista, che non è mai facilmente identificabile nè per il pubblico nè per la critica.. Nella trasposizione filmica, “La solitudine dei numeri primi” perde la linearità narrativa del romanzo di Paolo Giordano e si trasforma in un film sull’orrore della sofferenza. L’uso insistito del flash back e dell’anticipazione del racconto, in un’ apparente confusione cronologica corrispondono al continuo riafforare del dolore nelle vite dei due giovani protagonisti, un dolore che appartiene alle loro esperienze passate, ma che non li abbandonerà nemmeno nelle loro vite future.