NOVI SAD
L’UOMO IN PIU (Italia, 2001) Regia di PAOLO SORRENTINO
Premio per la miglior sceneggiatura a Paolo Sorrentino
Ciak d’Oro Bello & Invisibile a Paolo Sorrentino
Ciak d’Oro 2002
Premio per il miglior regista esordiente a Paolo Sorrentino
Nastri d’Argento 2002
Genere: drammatico, durata: 100’; colore;
Versione originale con sottotitoli in serbo
con: Angela Goodwin, Marzio Honorato, Peppe Lanzetta, Andrea Renzi, Toni Servillo,
Il pareggio non esiste (Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè)
Il primo lungometraggio di Paolo Sorrentino, presentato nella sezione “Cinema del Presente” alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia del 2001, e vincitore di vari premi, è incluso nella rassegna del Cinema City International Film Festival di Novi Sad riservata alle opere prime di registi ora affermati a livello internazionale. Oltre che regista, Paolo Sorrentino è autore del soggetto e della sceneggiatura, e collabora alla stesura dei testi delle canzoni “La notte” e di “Lunghe notti da bar”, con Peppe Servillo, rafffinato musicista e cantante con gli Avion Travel, una delle formazioni musicali italiane più interessanti degli ultimi vent’anni.
“L’uomo in più” deve il suo titolo alla denominazione della tattica calcistica applicata dall’allenatore Ezio Glerean negli anni Novanta, ma per Paolo Sorrentino questa espressione indica “…il passaggio dal caos giovanile alla maturità”, passaggio che i due protagonisti del film tentano di effettuare, fallendo completamente.
La vicenda si ispira alle reali disavventure giudiziarie del cantautore romano Franco Califano e al suicidio del calciatore Agostino Di Bartolomei, centrocampista della Roma negli anni Ottanta, incapace di sopravvivere al declino professionale.
I protagonisti del film, ambientato a Napoli, sono, infatti, Tony Pisapia, un maturo cantante, e il suo omonimo Antonio Pisapia, capitano di un’ importante squadra di calcio. All’apice delle loro rispettive carriere, i due uomini subiscono un improvviso e drammatico rovescio di fortuna.
Il cantante è coinvolto in una sordida vicenda di sesso e droga, mentre il calciatore si rompe i legamenti durante un allenamento. Ogni speranza di recupero, negli anni successivi, si rivela vana. Le storie parallele di Tony e Antonio si incrociano in un tragico epilogo, in cui tuttavia risuona la risata liberatoria dell’ex cantante.
“L’uomo in più”, film in apparenza sul calcio e sulla musica leggera, è in realtà uno studio delle debolezze dell’uomo che convinto di essere libero, eccede nel perseguire le proprie pulsioni, le proprie passioni,i propri sentimenti. Ad un certo punto, però, questa libertà risulta essere soltanto un’etichetta sociale, estranea all’essenza autentica dell’individuo. Anche i due Antonii arrivano a questa intuizione, ma rinunciano ad essere se stessi per continuare ad essere “qualcuno”.