Tre film in omaggio allo sceneggiatore Ottavio Jemma, scomparso a 90 anni lo scorso dicembre.
Ore 17.00
LA DONNA INVISIBILE (Italia, 1969), durata: 91’
Con Giovanna Ralli e Carla Gravina
Sceneggiatura di Ottavio Jemma
Regia di Paolo Spinola
Laura si accorge che il marito Andrea non l’ama più, sembra vedere attraverso il suo corpo, quasi nemmeno esistesse. Profondamente innamorata di lui, Laura si strugge, cerca di riaccendere il suo interesse, anche confessandogli un occasionale tradimento, ma tutto è inutile. Le attenzioni di Andrea sembrano tutte rivolte a Delfina, un’altra donna che vive in casa con loro. Un giorno, durante una battuta di caccia, Andrea, sparando a un fagiano, con uno dei colpi la uccide. Nemmeno stavolta si accorge di lei, distesa accanto alla preda. Si allontana al braccio di Delfina ma rivolgendosi a lei la chiama Laura…
Ore 19.00
QUANDO LE DONNE AVEVANO LA CODA (Italia, 1970), durata: 95’
Con Senta Berger e Giuliano Gemma
Sceneggiatura di Ottavio Jemma
Regia di Pasquale Festa Campanile
Una tribù di uomini delle caverne scopre un nuovo, mai visto, animale: una donna. Abituati, come sono, a nutrirsi di ogni genere di esseri viventi, compresi i loro simili, gli uomini si preparano a mangiare la strana creatura. Il compito di ucciderla viene affidato a un giovane che però con lei scopre l’amore e la nasconde in una grotta. Ben presto però non è più il solo a frequentarla. La donna, stanca di giocare all’amore con tutti quegli uomini, si dà alla fuga col suo giovane amante. Dopo un vano inseguimento, i trogloditi vengono catturati da una aggressiva tribù di femmine che li costringono a subire le loro intemperanze amorose.
Ore 21.00
SACCO E VANZETTI (Italia/Francia, 1971), durata: 105’
Con Gian Maria Volontè e Riccardo Cucciolla
Sceneggiatura di Ottavio Jemma
Regia di Giuliano Montaldo
A Boston, nel 1920, due immigrati italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, vengono accusati di rapina e omicidio. Nonostante le prove presentate dalla difesa, il processo contro i due italiani si conclude con la loro condanna a morte: un verdetto che suscita scalpore in tutto il mondo, poiché la sua formulazione appare legata più a motivi politici – la dichiarata fede anarchica degli imputati – che a reali prove di colpevolezza. I due italiani vengono giustiziati 7 anni dopo la sentenza, alla mezzanotte del 23 agosto 1927; fino all’ultimo istante essi protestano inutilmente la loro innocenza. Nelle musiche del film, la celebre accoppiata Ennio Morricone e Joan Baez.